Nella giornata del 27 novembre, presso l’Accademia Aspasia di Lecce, si è svolta la Lectio Magistralis degli scrittori Stefano Bonazzi e Graziano Gala. Ha moderato il Professor Mario Carparelli, docente di filosofia presso l’Università del Salento e di Storytelling presso l’Accademia Aspasia, con la partecipazione del Professore e Avvocato Umberto Giuseppe Garrisi.
Stefano Bonazzi, autore di “Titanio”, ci ha mostrato come si possa risalire dagli angoli più bui dell’esistenza attraverso una storia. In questo romanzo, un uomo ricoperto di ustioni bloccato a letto e un tredicenne sporcato dalla criminalità si ispirano ai mostri che l’autore ha sconfitto e che è riuscito a domare: gli attacchi di panico, il disamore verso sé stessi, i giorni che ci sfuggono dalle mani e ci lasciano indietro. “Titanio”, che ha subito tre riscritture complete con il supporto di un profondo lavoro di editing, esprime in forma di fiction un percorso di elaborazione interna e di risalita dal valore universale.
Allo stesso modo Graziano Gala, autore de “Il sangue di Giuda”, conferma come la letteratura nasca da attimi di profondissimo dolore. Citando l’esponente del verismo Giovanni Verga, ci fa notare come le possibilità che non si sono verificate e i desideri che non sono stati esauditi siano il motore di una storia indelebile. “Sarebbe stata bella” si legge nella novella “Nedda” di Giovanni Verga: in quel “sarebbe” c’è tutto il significato e il rimorso di un’esistenza che potrebbe appartenere a chiunque.
La nostra rabbia cieca apre l’immaginazione al flusso del racconto, che deve andare avanti “con amore o con odio, ma sempre con violenza”, come affermava Cesare Pavese. E infatti, il protagonista di “Sangue di Giuda”, ultimo tra gli ultimi e sconfitto tra gli sconfitti, viene proprio da questo: ira e miseria, prigioni e spiriti, alla ricerca del riscatto.
Ogni storia nasce da una sofferenza a cui bisogna dar voce. Con le parole il buio può illuminarsi e, una volta chiaro ai nostri occhi, fare meno paura. Disponibili all’ascolto degli studenti, i due scrittori hanno dato consigli e spunti di riflessione in grado di animare l’autenticità della loro scrittura.
Graziano Gala, classe ’90, nasce a Tricase, nella provincia di Lecce. Attualmente vive a Milano, dove insegna Lettere presso un Liceo di Scienze Umane. La sua carriera inizia nel 2012 con la vittoria del premio “Lo scrivo io” della Gazzetta del Mezzogiorno. Vince nel 2013 il “Premio Internazionale di cultura” dell’AEDE (Association Europèenne des Enseignants). Nel bando “Bollenti spiriti” della regione Puglia, vengono scelti due suoi racconti inseriti nel volume “Parole battute”. Nel 2016, il suo racconto “Sabotare il silenzio” vince il premio “Carlo Cultrera”. Nello stesso anno un suo altro racconto viene scelto dall’associazione Onalim e letto nell’ambito del Piano City Milano 2016. Nell’aprile del 2021 pubblica il suo primo romanzo, “Sangue di Giuda”, edito da Minimum Fax.
Stefano Bonazzi nasce nel 1983 a Ferrara. Svolge la professione di grafico pubblicitario, e realizza opere fotografiche e composizioni ispirate al Surrealismo. Nel 2014 esordisce con la sua prima opera “A bocca chiusa”, edito Newton Compton e ristampato da Fernandel. Nel 2017 esce il suo secondo romanzo “L’abbandonatrice” Fernandel Editore. Il 2022 vede la pubblicazione del suo terzo libro, “Titanio”, edito da Alessandro Polidori Editore. Collabora con le riviste Satisfiction e Il Loggione Letterario.
Scopri il Master in Creative Writing
A cura di Arianna Corsini, studentessa del Master in Creative Writing